21 giugno 2011

Seppie mediterranee



Questa è una delle mie ricette preferite, di quelle che fai e rifai e rifai... Bisogna dire che per ottenere il massimo risultato sarebbero necessario usare gli ingredienti esatti, ma capisco che non tutti hanno a disposizione quello che richiede la ricetta. Per andare nel dettaglio devo speficificare che io uso il passato di pomodoro fatto in casa e le olive in salamoia fatte in casa. Se qualcuno di voi ha voglia e tempo di prepararli questo è il procedimento, altrimenti va bene usarne altri.

Il passato di pomodoro si prepara passando nel passaverdura i pomodori da salsa belli maturi e poi mettendo la polpa ottenuta dentro apposite bottiglie o barattoli da marmellata con tappo a vite. Si dispone poi le bottiglie ben chiuse dentro un pentolone e si coprono di acqua (facendo in modo che non sbattano tra loro, con carta di giornale o altro). si fanno bollire per 40 minuti e una volta fredde si conservano in dispensa per oltre un anno.

Le olive invece, che nel mio caso sono a cura di mio suocero, sono ancora più semplici. durante la raccolta in ottobre o novembre, si prende la quantità necessaria e si mette dentro un barattolo ermetico piuttosto grande e si coprono con acqua salata ( acqua corrente e sale da cucina). Prima di utilizzarle deve passare un anno e ogni 1 o 2 mesi bisogna cambiargli l'acqua salata con altra nuova.

Ma veniamo alla ricetta delle SEPPIE

500 g seppie
500 ml passato di pomodoro
un bicchiere di olive (non snocciolate)
un cucchiaino pasta di acciughe
un bicchiere di vino bianco
prezzemolo, aglio, cipolla, olio, sale e peperoncino (qualche seme)

Far soffriggere l'aglio, la cipolla, il peperoncino e la pasta d'acciughe nell'olio, poi unire le seppie e rosolare. Unire il vino bianco e far sfumare, quindi unire le olive nere, il passato di pomodoro e il prezzemolo. Regolare di sale e far cuocere a fuoco vivace fino a che non sarà ritirato il sugo (sempre con il coperchio).
Quando sarà cotto, lasciar riposare qualche minuto prima di servire. L'ideale è portare la pietanza nel piatto accompagnata da due fette di pane bruscato.

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